Costa Crociere – Essere Gay Friendly non solo con i clienti.

Costa Crociere Gay Friendly :

Ci sono le crociere Gay, noleggi dedicati al pubblico LGBT, . Redefinition cruise è una di quelle, ma una compagnia di navigazione si può dire realmente gay friendly se la politica d’inclusività è rispecchiata anche all’interno dell’azienda stessa.

Ne parliamo con Stéphane Codeluppi, Fleet Performance, Career, Talent and Development / Diversity-Equity-Inclusion Manager – Corporate Human Resources Department  di Costa Crociere

Molti sono gay friendly con i clienti, che pagano,   pensi che in Italia il discorso sia diverso però quando l’attenzione viene rivolta all’interno delle stesse aziende?

Stéphane risponde:

Uno dei valori a cui si ispira la cultura aziendale di Costa è proprio la Diversity. La compagnia tende a incoraggiare e favorire un ambiente di lavoro in cui le persone siano libere di esprimersi in maniera autentica, abbiano rispetto per gli altri, e siano inclusive e collaborative. Per quanto riguarda l’orientamento sessuale, è sempre stato visto come una scelta personale da rispettare, che non deve influire nel giudizio sulle capacità e competenze di un dipendente, né sul suo percorso di carriera. Infatti, ci sono diversi dipendenti apertamente LGBTQ+, sia a bordo delle nostre navi sia negli uffici.

 Sappiamo, e questo vi fa onore, che Costa ha aderito già da diversi anni al programma PARKS, per valorizzare le differenze ed agevolare l’inclusività in azienda. Ci racconti come  nasce, in un’azienda delle vostre dimensioni, questo tipo di scelta?

I nostri equipaggi provengono da 70 Paesi diversi e parlano 35 lingue. A bordo la diversità è considerata un elemento che permette l’arricchimento non solo del personale stesso, ma anche degli ospiti, grazie al contributo di prospettive, sensibilità e culture differenti. Facilitare lo sviluppo di una cultura sempre più inclusiva fa parte del nostro DNA come compagnia di crociera: da sempre le navi e il mare uniscono persone di culture, lingue, tradizioni e abitudini diverse, favorendo la conoscenza e il rispetto reciproci. Non a caso, le città di mare sono sempre state più aperte come mentalità. Avere Parks come alleato ci consente di confrontarci con altre realtà lavorative e adattare nuove buone pratiche alle nostre esigenze.

In questi anni quindi, qualcosa è cambiato in Costa Crociere?

Ancora prima della Legge Cirinnà riconoscevamo il matrimonio, i benefits e permessi aziendali alle coppie dello stesso sesso. I nostri equipaggi vedevano riconosciuto il benefit di poter invitare a bordo per un certo periodo il proprio compagno o la propria compagna indipendentemente dall’orientamento sessuale.
Se vogliamo parlare di un cambio questo va piuttosto visto come il desiderio di creare un programma strutturato di Diversity Management in grado di capitalizzare le buone pratiche da sempre esistenti in azienda e implementare nuove pratiche in linea con le nuove esigenze.

Potresti quindi affermare che un dipendente Costa Crociere LGBT+  vive e lavora in un ambiente inclusivo?

Sì, senza ombra di dubbio sia a bordo sia negli uffici.

 Personalmente, ringrazio le politiche aziendali che si stanno dirigendo sempre più verso il “fare la cosa giusta”  facendosi carico, a volte, anche di compiti “educativi” e sensibilizzando temi che dovrebbero spettare allo Stato. Non mi riferisco solo alla tematica LGBT, ma anche all’integrazione di minoranze etniche e alla parità di diritti e di trattamento delle donne sui posti di lavoro. Vuoi aiutarci però a rispondere anche a chi vede dietro questo atteggiamento una campagna di  “PINK WASHING”?  Quanto è importante per l’ufficio HR di una grande azienda  poter contare su una “ attrattiva” maggiore, avere a disposizione i talenti di tutti i collaboratori, liberi di esprimersi  per raggiungere gli obiettivi della mission aziendale?

Se fai una politica di facciata prima o poi le cose saltano fuori. Essere inclusivi e attenti alle tematiche di Diversity è fondamentale per il benessere dei dipendenti già impiegati in azienda e può essere un forte elemento di retention (perché dovrei andare altrove se mi sento bene dove sono?). Ma anche un forte elemento di attrattiva per nuovi talenti. Ricordiamoci che, quando parliamo di talenti, succede sempre più spesso che siano i candidati a scegliere l’azienda dove lavorare, anche in base alle politiche di Diversity o di Sostenibilità messe in atto. Per essere credibili ci deve essere coerenza tra quello che si dichiara e quello che realmente si fa.

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