La comunità LGBT occidentale è riconosciuta come un target economico interessante e questo ha facilitato che grosse imprese decidessero politiche di integrazione.
In cina la situazione è ancora lontana.
La comunità è ancora nascosta, così i brand del lusso non hanno ancora valutato di avvicinare il consumatore gay.
questo nonostante si stimi che la comunità LGBT cinese sia di oltre 90 milioni di persone. Secondo la società di capitale di rischio LGBT Capital, con sede a Hong Kong, a partire dal 2017, il potere d’acquisto annuale della popolazione LGBTQ + cinese ammontava a 938 miliardi di dollari, un numero che è aumentato significativamente dal 2015 quando si attestava a $ 300 miliardi.
Le grandi marche occidentali non dovrebbero aver paura di rivolgersi alla comunità LGBT + in Cina. Nessuno lo sta facendo, quindi perché no? La comunità qui è alla disperata ricerca di visibilità, è disposta a spendere soldi per essa.
La Cina ha depenalizzato l’omosessualità nel 97e la ha tolta dall’elenco delle malattie mentali solo nel 2001.
L’episodio del social media Weibo è un esempio di come la comuintà cinese sta spingendo verso la visibilità. Il social aveva limitato alcune funzioni al pubblico LGBT ma le proteste degli utenti hanno portato Weibo a scusarsi.
Ci auguriamo che l’importanza di questo mercato, spinga presto le grandi aziende a diventare esempio per le più piccole in materia di diritti civili della comunità LGBT.

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