Nel sultanato del Brunei le persone omosessuali rischiano la condanna a morte per lapidazione. E’ stata creata una campagna di boicottaggio, ideata da George Clooney, contro i nove hotel appartenenti al sultano del Brunei. Il premio Oscar 57enne ha invitato il pubblico a unirsi a lui nel boicottare immediatamente le nove strutture. Tre sono nel Regno Unito, due negli Stati Uniti, due in Francia e due in Italia.

The Dorchester (Londra), 45 Park Lane (Londra), Coworth Park (Londra), The Beverly Hills Hotel (Beverly Hills), Hotel Bel-Air (Los Angeles), Le Meurice (Parigi), Hotel Plaza Athenee (Parigi), Hotel Eden (Roma), Hotel Principe di Savoia (Milano).

Si associa anche Ellen Degeneres twittando: “Domani il sultanato del Brunei comincerà le lapidazioni delle persone gay.  Dobbiamo fare qualcosa ORA. Per favore boicottate gli hotel di proprietà del sultano del Brunei. Alzate le vostre voci!

Anche l’attrice e produttrice cinematografica Sharon Stone ha espresso il suo parere via Twitter postando «Si prega di boicottare il #BeverlyHillsHotel e l’ #HotelBelAir poiché questa legge venga rigettata».

Un’altra popstar, Elton John, ha aderito, scrivendo sempre sul social Twitter, «Sostengo il mio amico, #GeorgeClooney per aver preso posizione contro la discriminazione anti-gay e il bigottismo nello Stato del #Brunei- un luogo dove le persone gay sono vittime di brutalità o peggio, boicottando gli alberghi del sultano».

Clooney ha persino ammesso di aver soggiornato in alcune di queste strutture, fino a quando non ha scoperto chi li possedeva. “Ogni volta che restiamo, o prendiamo riunioni o ceniamo in uno di questi nove hotel, stiamo mettendo soldi direttamente nelle tasche di uomini che scelgono di lapidare e di uccidere i propri cittadini per essere gay o accusati di adulterio. “Contribuiremo davvero a pagare per queste violazioni dei diritti umani? Davvero contribuiremo a finanziare l’assassinio di cittadini innocenti?”

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